10 FEBBRAIO – “I Traetta e l’insegnante Piccinini” – 1° Festival di Musica Barocca

Direttore: VITO CLEMENTE
Flauto: LUISA SELLO

Prima Edizione
Festival di Musica Barocca

Giovedì 10 Febbraio 2022 – ore 17.30
Chiesa Luterana – Corso Garibaldi – Sanremo

Flauto: LUISA SELLO
Direttore: VITO CLEMENTE

Programma:

TOMMASO TRAETTA*

Il Cavaliere Errante – Sinfonia

Allegro vivace – Andante – Allegro discreto 

Didone Abbandonata – Sinfonia

Allegro spiritoso – Andante – Allegro assai

FILIPPO TRAETTA*

Andante sostenuto

NICCOLO’ PICCINNI

Concerto per flauto

Spiritoso – Andante maestoso – Allegro con brio

TOMMASO TRAETTA*

Armida – Sinfonia

Allegro – Andante – Allegro

Buovo d’Antona – Sinfonia

Allegro spiritoso – Andante – Allegro

 

*Revisioni a cura del Traetta Opera Festival

In questo programma sono prese in considerazione, con un avvincente confronto a distanza, le Sinfonie “avanti l’opera” di quattro drammi per musica composti da Tommaso Traetta, quasi dei momenti chiave della sua lunga carriera europea, dal 1759 al 1778 (e già in queste introduzioni strumentali si avverte il cambiamento radicale avvenuto nella musica settecentesca con le riforme di Gluck e dello stesso Traetta, oltre alle nuove strumentazioni sperimentate dalle orchestre tedesche come Mannheim) oltre ad un movimento “Andante sostenuto” trascritto dal secondo dei tre “Quartetti concertati” americani del 1803 del figlio Filippo. Nel mezzo, il concerto per flauto di Niccolò Piccinni, mentore ed insegnante di Filippo, punto di riferimento non solo musicale ma intellettuale per il giovane Traetta, con il suo “bagaglio” di derivazione francese. La storia di Traetta junior, fondatore dei primi conservatori degli Stati Uniti, è stata ricostruita negli ultimi anni dal musicologo Franco Sciannameo, anche lui un emigrato dalla nativa Puglia agli Stati Uniti, dove insegna all’Università di Pittsburgh. Verso la fine della sua fondamentale monografia Phil. Trajetta (1777-1854). Patriot, Musician, Immigrant (New York, Pendragon, 2010), Sciannameo svela un’altra storia affascinante, che lega il giovane Traetta all’ormai anziano poeta Lorenzo Da Ponte. Il famoso librettista di Mozart, dopo una vita avventurosa, dal 1805 si era trasferito negli Stati Uniti fuggendo i debiti lasciati a Londra. Per sopravvivere a New York, Da Ponte aveva intrapreso un lucroso commercio di vini, liquori e libri italiani, creando nel contempo il primo corso di lingua italiana nella futura Columbia University, dove propose per i suoi allievi l’edizione delle sue Memorie stampate in italiano nel 1823. Ma Da Ponte aveva un sogno nel cassetto: far sapere all’America che lui era stato il librettista del mitico Mozart per tornare a comporre drammi musicali di successo, e per questo aveva bisogno di ricostruire con un nuovo compositore il duo perfetto (“l’araba fenice” come lo aveva definito Wolfgang). Nel 1825, dunque, si rivolse all’ormai famoso Phil Trajetta proponendogli di scrivere per lui un libretto di un’opera su un tema “americano”, che avrebbe avuto per protagonista l’eccezionale cantante spagnola Maria Malibran, appena giunta a New York dove la compagnia del padre Manuel García aveva cominciato a proporre estratti da opere italiane. Il progetto abortì per la partenza dei García e anche i tentativi successivi di Da Ponte non ebbero effetto e Filippo abbandonò per sempre il progetto. Forse la storia della musica americana sarebbe stata diversa se il “nuovo Mozart” di origine pugliese e il librettista veneto fossero riusciti a creare un nuovo genere d’opera nel Nuovo Mondo.