12 ottobre 2022 – “VIRTUOSISMO E MELODIA SENTIMENTALE”

Direttore: Giancarlo De Lorenzo
Violino: Stefan Milenkovich

Mercoledì 12 Ottobre 2022 – ore 21.00
Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo

Violino: Stefan Milenkovich
Direttore: Giancarlo De Lorenzo

Programma:

Max Bruch
concerto per violino n 1 in sol min op. 26

Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Sinfonia n 5 in mi min op. 64

 

NOTE ILLUSTRATIVE

Della vasta produzione del compositore tedesco Max Bruch molto è quasi del tutto dimenticato. Assai ammirato alla fine dell’ottocento, egli visse abbastanza a lungo per accorgersi che la sua notorietà stava diminuendo con l’affacciarsi del XX secolo e con le nuove tendenze musicali. Le composizioni che ancora oggi sono eseguite con una certa frequenza sono quelle risalenti agli anni sessanta, settanta e ottanta del XIX secolo, in particolare le pagine dedicate al violino. Bruch fu amico dei più celebri violinisti del suo tempo, da Ferdinand David, a Pablo de Sarasate, Willy Hess e a Joseph Joachim. A quest’ultimo è dedicato il Concerto in sol minore op. 26, composto tra il 1865 e il 1868, quando Bruch era direttore musicale a Coblenza. La prima esecuzione pubblica si tenne proprio nella città della Renania e al violino si esibì Otto von Königslöw (1824-1898). In seguito Bruch ascoltò i suggerimenti di Joachim (analogamente a quanto farà Brahms con il Concerto op.77) e apportò alcune modifiche alla partitura. Questa seconda versione fu eseguita proprio da Joachim a Brema nel gennaio del 1868. I modelli di Bruch sono Mendelssohn, Schumann e Brahms. Dal punto di vista formale il Concerto appare piuttosto libero; in particolare il primo movimento, di carattere rapsodico, non a caso reca l’indicazione “Vorspiel” (Preludio), l’Adagio è una pagina intensamente espressiva, il Finale è brillante, di gusto “gitano”.

Anche se è distante undici anni dalla precedente, la quinta Sinfonia di Petr Ilic Cajkovskij ha in comune con la quarta il concetto della lotta contro il Fato. “Lotta che non è però intesa in senso beethoveniano, come un vigoroso contrasto in cui la ragione dell’uomo finisce col prevalere, ma come una contesa impari, come un rapporto oscuro e pessimistico, dove l’uomo finisce col soccombere e le forze cupe del destino ne piegano ogni fibra” (G. Manzoni). Caijkovskij, almeno all’iniziò, giudicò severamente la sinfonia ritenendola inferiore alla precedente, migliorando in seguito la sua valutazione pur mantenendo delle riserve sul quarto movimento. Anche il pubblico le riservò un’accoglienza meno favorevole rispetto ai lavori precedenti. Dopo la morte dell’autore fu il direttore d’orchestra ungherese Arthur Nikish (1855-1922) a riproporla in concerto, contribuendo così alla affermazione di questa splendida composizione.

 

Riccardo Crespi

BIOGRAFIA SOLISTA

Stefan Milenkovich, nativo di Belgrado, ha iniziato lo studio del violino all’età di tre anni, dimostrando subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di sei anni ed incominciando una carriera che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo.
È stato invitato, all’età di 10 anni, a suonare per il presidente Ronald Reagan in un concerto natalizio a Washington, per  il presidente Mikhail Gorbaciov quando aveva 11 anni e  tre anni dopo per il Papa Giovanni Paolo II. Ha festeggiato il suo millesimo concerto a soli 16 anni a Monterrey in Messico. 

S.Milenkovich è stato vincitore di molti premi partecipando ai più importanti concorsi internazionali: il Concorso di Indianapolis (USA), il “Tibor Varga” (Svizzera), il “Queen Elizabeth” (Bruxelles), lo “Yehudi Menuhin”(Gran Bretagna), il “Ludwig Spohr” di Weimar ed il Concorso di Hannover (Germania), il “Lipizer”di Gorizia ed il “Paganini” di Genova in Italia.

Riconosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali doti tecniche ed interpretative, ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro Bolshoj, la Helsinki Philharmonic, l’Orchestra di Radio-France, l’Orchestra Nazionale del Belgio, la Filarmonica di Belgrado, l’Orchestra di Stato del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Stato di San Paolo, l’Orpheus Chamber Orchestra, le Orchestre di Melbourne e del Queensland in Australia, l’Indianapolis Symphony Orchestra, la New York Chamber Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, collaborando con direttori del calibro di Lorin Maazel, Daniel Oren, Lu Jia, Lior Shambadal, Vladimir Fedoseyev, Sir Neville Marriner.

La sua discografia include tra l’altro le Sonate e le Partite di J.S.Bach, e l’integrale per la Dynamic (2003) delle composizioni di Paganini per violino solo.

Nominato artista serbo del secolo, Stefan Milenkovich è  impegnato anche in cause umanitarie: tra l’altro nel 2003 gli è stato attribuito a Belgrado il riconoscimento “Most Human Person”.

E’ ospite frequente di trasmissioni TV e radio, e impegnato in case umanitarie: ha partecipato a numerosi concerti patrocinati dall’UNESCO a Parigi, esibendosi al fianco di Placido Domingo, Lorin Maazel, Alexis Weissenberg e Sir Yehudi Menuhin. 

Dedito anche all’insegnamento, dal 2002 è stato assistente di Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York, prima di accettare l’incarico di Professore di violino all’Università dell’Illinois,USA dal 2006 al 2021. Attualmente è docente alle Accademie Musicali di Novi Sad e Belgrado.

Suona un Guadagnini del 1783.


www.stefanmilenkovich.com